mercoledì 17 agosto 2011

APEMARIO


Salve,
Siamo un piccola realtà d’apicoltura a conduzione strettamente familiare, abbiamo iniziato quest’attività da circa dieci anni ,i nostri apiari si trovano in un raggio di circa 15 km a ridosso dei Monti Prenestini (circa 50 km sud-est di Roma) lontano dalle arterie di traffico intenso, la nostra abitazione ed il laboratorio di smielatura si trovano all’interno di quest’area.
I monti e i colli prenestini sono coperti principalmente da boschi d’acacia, castagni selvatici e innestati, querce e carpini neri, questa è un’area lontana da insediamenti industriali e da coltivazioni di tipo intensivo.




Come certamente sapete a causa di un parassita (varroa destructor) importato circa 40 anni fa dall’Asia, dell’inquinamento dell’aria e delle acque, uniti ai prodotti chimici (antiparassitari e neo-nicotinoidi) usati nelle monocolture le api difficilmente riescono a sopravvivere in natura per più d’una o due stagioni.

Recentemente anche i media nazionali ed internazionali hanno portato la moria delle api (Colony Colapse Disorder /CCD), all’attenzione del grande pubblico.

La risposta a questi problemi da parte degli apicoltori è stata diversa, molti hanno iniziato un percorso che diventa sempre più irreversibile e perverso con l’introduzione negli alveari e quindi nel ciclo del miele d’antibiotici sempre più forti. Altri come noi, producendo meno miele seguono una pratica di conduzione biologica.






In questa situazione la continuità del lavoro delle api, fondamentale per garantire la conservazione e il rafforzamento della bio-diversità attraverso l’impollinazione, ha un valore ecologico-sociale molto importante.  In agricoltura,per esempio,l’impollinazione ha un’incidenza sulla qualità e la quantità della frutta e della verdura fino al 40%. 




Il lavoro dell’apicoltore perciò ha quest’aspetto non monetizzato della riproduzione e conservazione delle api oltre che offrire dei prodotti dell’alveare assolutamente naturali: cera, miele, polline, pappa reale, propoli ecc. Recentemente in alcuni ospedali, anche italiani, si è iniziato a testare le proprietà (antinfiammatorie, antireumatiche, contro la necrosi dei tessuti) del veleno delle api.